Notificato l'avviso di chiusura delle indagini. Avrebbero falsificato le
informazioni sul profilo di rischio. Ma l'inchiesta punta a
"identificare" altri responsabili
CI SONO i primi tre indagati per la vendita delle obbligazioni subordinate di Banca Etruria.
La procura di Arezzo ha notificato il 415bis (l'avviso di chiusura
indagini) a tre direttori di filiali della provincia di Arezzo, tutti
accusati di truffa aggravata.
Il pool di magistrati al lavoro sul dossier Etruria contesta ai
direttori di aver indotto i clienti della Popolare a investire gran
parte dei loro risparmi in titoli rischiosi, diventati carta straccia
dopo il decreto Salva Banche del novembre scorso.
In particolare, gli inquirenti hanno scoperto che molti profili Mifid
(i moduli per la trasparenza che devono essere compilati da chi acquista
le obbligazioni) erano stati falsificati con informazioni non
corrispondenti alla realtà. Il tutto per rendere possibile la vendita a
soggetti che non avevano gli strumenti per valutarne oggettivamente il
rischio.
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