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sabato 18 maggio 2019

I camalli si ribellano: «Qui non sbarca»

Italia/Yemen. Filt Cgil e operai dello scalo ligure annunciano il boicottaggio del cargo saudita Bahri Yanbu diretto a Genova: «Durante la guerra del Vietnam e quella del Golfo bloccammo l’attracco alle navi americane. Questi valori sono tramandati di padre in figlio»

«Boicottiamo la nave delle armi». Quello che sta succedendo a Genova in queste ore è una novità rilevantissima. Tutta la Compagnia unica dei camalli del porto ha preso una posizione intransigente sull’arrivo della nave saudita Bahri Yanbu: «Non deve arrivare a Genova, non devono essere imbarcate armi».
La mobilitazione è partita mercoledì con le notizie provenienti dalla Francia e andrà avanti oggi con un’assemblea pubblica alle 18 alla sala Chiamata del porto che sancirà l’unità fra le posizioni dei lavoratori e delle ong impegnate per il disarmo e la denuncia della posizione italiana rispetto alla guerra in Yemen. Un’alleanza inedita per un mondo del lavoro sempre più diviso e reso egoista dalla guerra fra poveri per un salario quale che sia.
Gli ultimi aggiornamenti sull’attracco della nave e sulla posizione delle autorità portuali complicano la situazione. Se inizialmente la Bahri Yanbu era attesa per domani, ora – anche tramite la geolocalizzazione – l’attracco è previsto lunedì. Nel frattempo l’agenzia marittima (l’agente di stanza a Genova che aiuta l’armatore saudita) ha tentato di rassicurare camalli e sindacati: «La nave non trasporta armi».
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