La denuncia del Comitato economico e sociale europeo nella sua relazione informativa: "A tantissimi disabili che sono intenzionati a votare viene negata la possibilità a causa di ostacoli tecnici”. Inoltre, in 16 Stati membri, ma non il nostro, sono in vigore norme che impediscono la partecipazione ai disabili intelletivi. I problemi presenti in Italia e raccontati dalle associazioni: scale, urne anguste, mancanza del voto assistito e di schede elettorali ad hoc
Barriere, scale, urne anguste, mancanza del voto assistito e di schede elettorali ad hoc. È l’odissea che milioni di disabili in tutta Ue si apprestano a vivere alle elezioni Europee del prossimo 26 maggio. Di più, perché a circa 800mila persone con disabilità intellettive verrà negato il diritto di voto, a causa delle norme nazionali in vigore in 16 Stati membri, tra cui non c’è l’Italia. Lo denuncia il Comitato economico e sociale europeo (Cese) nella sua relazione informativa che illustra lo stato di avanzamento sul tema. Lo studio, intitolato, “I diritti reali delle persone con disabilità di votare alle elezioni del Parlamento europeo”, dimostra che nonostante esistano leggi e documenti vincolanti che garantiscono i diritti dei disabili nell’Unione europea, centinaia di migliaia di loro avranno difficoltà a esercitare il proprio voto.
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