L’anidride carbonica nell’atmosfera ha raggiunto livelli mai visti nell’intera esistenza umana: non storia, esistenza. Secondo i dati del Mauna Loa Observatory delle Hawaii, la concentrazione di CO₂ nell’atmosfera è di oltre 415 parti per milione (ppm), molto più alta che in qualsiasi momento degli ultimi 800.000 anni, da prima dell’evoluzione dell’homo sapiens. Il dato è emerso ieri quando la Scripps Institution of Climatology, che misura i tassi giornalieri di CO₂ al Mauna Loa insieme agli scienziati della NOAA, ha pubblicato un tweet al riguardo. Le misurazioni vanno avanti da quando il programma ha avuto inizio nel 1958 con Charles David Keeling, da cui deriva la Keeling Curve, un grafico della crescente concentrazione di CO₂ nell’atmosfera.
Durante l’era del Pliocene, circa 3 milioni di anni fa, quando si stima le temperature globali fossero di 2-3°C più alte di oggi, si ritiene che i livelli di anidride carbonica abbiano raggiunto le 310-400ppm. All’epoca, l’Artico non era coperto da ghiaccio ma da alberi e si ritiene che le temperature estive all’estremo nord raggiungessero i +15°C circa. Si ritiene che i livelli globali dei mari durante il Pliocene fossero incredibilmente di 25 metri superiori a quelli odierni, se non addirittura di più.
Effetti devastanti
Gli alti livelli di anidride carbonica nell’atmosfera, causato dai combustibili fossili utilizzati dall’uomo e dalla riduzione delle foreste, ostacolano il ciclo di raffreddamento naturale della Terra, intrappolando il calore vicino alla superficie e causando il continuo aumento delle temperature globali, con effetti devastanti. Il rilascio di CO₂ e altri gas serra ha già portato ad un aumento di 1°C nelle temperature globali e probabilmente resteremo vincolati ad un ulteriore aumento se non verranno intraprese azioni più immediate dai governi di tutto il mondo.
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