"Imprese terremotate appese da un filo". Acrobatica manifestazione sulla questione tasse post sisma
Acrobatica protesta all'Aquila: il direttore regionale di Confcommercio Celso Cioni si è calato dal balcone di casa con imbracatura e caschetto e sul petto un cartello con scritto "124 imprese terremotate appese ad un filo". Motivo della singolare manifestazione è infatti la questione delle tasse, sospese per 18 mesi dopo il sisma dell'Aquila a imprese e partite Iva, di cui ora si chiede la restituzione con cartelle esattoriali perché considerate aiuti di Stato dalla Commissione europea.
Il dirigente dell'associazione di categoria, con casco e attrezzatura da alpinista, con un verricello si è calato dal terzo piano della sua abitazione per poi esporre il cartello. Ieri sera le prove, "fatte - spiega lo stesso Cioni - con i miei amici Agostino Cittadini, guardia alpina, ed Enrico Bromo e Gianvito Pappalepore, appassionati di montagna. Ho voluto rappresentare simbolicamente questa grave situazione che pende come una spada di Damocle da anni sulla testa di 124 imprenditori chiamati a restituire circa 100 milioni, mora compresa, per non aver commesso nulla di illegale, ma per errore di qualche burocrate europeo che non si rende conto che all'Aquila, oltre al tragico sisma, è successo di tutto: da dieci anni subiamo ogni tipo di catastrofe naturale il che significa che il tessuto economico e sociale meriterebbe un po' di convalescenza per riprendersi".
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