MILANO - Se una normativa che rendesse più semplici i licenziamenti
fosse stata applicata durante gli anni della crisi economica il tasso di
disoccupazione in Italia sarebbe salito all'11,1%, anzichè essere
all'8,2% attuale, con quasi 738 mila persone senza lavoro in più
rispetto a quelle conteggiate oggi dall'Istat. E' lo scenario delineato
dall'associazione artigiani Cgia di Mestre, secondo quello che il
segretario Giuseppe Bortolussi definisce "un puro esercizio teorico"
ottenuto "ipotizzando di applicare le disposizioni previste dal
provvedimento sui licenziamenti per motivi economici a quanto avvenuto
dal 2009 ad oggi".
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