Genova - «Presto, portate fuori i bambini, chiamate i genitori,
dobbiamo andare via da qui subito». Sono le 15 di ieri quando alla
sommità di via Fratelli Cervi, sotto al Biscione, si tocca l’apice di
paura della 24 ore di fiamme, fuoco e cenere sulla città cominciata
domenica pomeriggio con gli incendi di Pegli, Sestri e San Gottardo.
È l’istante in cui gli allievi della scuola elementare “Giosuè Borsi”
vengono fatti uscire dall’edificio raggiunto dal fumo dell’ultimo rogo,
partito poco prima da via Magretti. Il principale timore dei pompieri e
degli agenti della Forestale (impegnati nelle indagini oltre che nel
coordinamento dei voli dei canadair) è che sia scattato il meccanismo
dell’emulazione. E che gli incendiari esaltati dalle colline in fiamme
stiano cominciando ad appiccare roghi a ripetizione, un po’ come
accaduto domenica pomeriggio ai due estremi della città.
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