Grido d'allarme del Terzo Settore: "Così si smantella tutto". Il
portavoce Claudio Regazzoni "Serve un confronto non ci dicano che i
soldi sono quelli"
Il presidente dell'Arci, Walter Massa: "Se ci cancellano è un disastro per tutti"
di NADIA CAMPINIIl centro diurno dove il nonno malato di Alzheimer che non è in grado di badare a se stesso passa la giornata mentre i suoi familiari sono al lavoro, il ricovero che accoglie il senza-tetto nelle notti invernali, l'asilo nido in convenzione col Comune dove finalmente è saltato fuori il posto per la famiglia che non ha nonni ai quali lasciare il piccolo: sono le mille facce del sistema dei servizi sociali garantiti dal terzo settore, cooperative, associazioni e volontariato, che ogni giorno assistono, in modo più o meno ampio, 35.000 genovesi di tutte le fasce di età, dai neonati agli anziani non autosufficienti. Il sistema che fino ad oggi ha retto il precario equilibrio di una società in affanno anche solo per motivi demografici, visto a che a Genova il 27% degli abitanti hanno superato i 65 anni d'età, rischia oggi di essere completamente cancellato dalle manovre economiche del governo.
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