Era al quarto mese di gravidanza e quattro giorni dopo il naufragio ha avuto un aborto. Per i ginecologi è stato dovuto allo stress subito sulla nave
Una donna di trent'anni, impiegata in una azienda romana, che stava facendo una crociera sulla Costa Concordia, ha chiesto alla compagnia di navigazione un risarcimento per un milione di euro. La donna, era incinta di quattro mesi, ma, pochi giorni dopo il naufragio all'Isola del Giglio, ha perso il bambino. I ginecologi dell'ospedale le hanno spiegato che l'aborto è stato determinato dallo stress subito.
Tra l'altro la scialuppa sulla quale la donna è stata tratta in salvo è anche andata a sbattere contro gli scogli.
I legali della donna hanno deciso di aderire alla class action dei viaggiatori coinvolti nel disastro. In questo caso, però, non basterà il risarcimento che la compagnia assicurerà a tutti.
I legali della donna hanno deciso di aderire alla class action dei viaggiatori coinvolti nel disastro. In questo caso, però, non basterà il risarcimento che la compagnia assicurerà a tutti.
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