Imu, ecco quanto ci costerà "200 euro sulla prima abitazione"
Controffensiva del governo dopo le critiche. Il 30 per cento dei
proprietari è esente e con due figli costerà meno della vecchia Ici.
"L'Italia è tra i Paesi con la più bassa tassazione immobiliare". Ma le
aliquote possono ancora salire
di ROBERTO PETRINI
ROMA - Controffensiva del
ministero del Tesoro sul caso Imu. A poco più di un mese dal fatidico 18
giugno quando si pagherà la prima rata e di fronte alla minaccia di
"rivolta fiscale" della Lega "l'uomo del fisco" di Via Venti Settembre,
il sottosegretario all'Economia Vieri Ceriani, replica con numeri e
tabelle. "Il 30 per cento dei proprietari di prime case sarà esente
dall'Imu mentre il restante 70 per cento pagherà in media 200 euro", ha
dichiarato ieri in un breve incontro con la stampa.
DIFFERENZE IMPERCETTIBILI
Ma dalle tabelle diffuse in serata emerge
anche un altro aspetto: nel confronto tra la vecchia Ici, eliminata da
Berlusconi nel 2008, mossa definita un errore da Monti nei giorni
scorsi, e la nuova Imu, le differenze sono impercettibili. Se si
confrontano le due tasse, con la stessa aliquota al 4 per mille,
considerando la detrazione Ici più bassa (era di 103,29 euro) e quella
dell'Imu più alta (200 euro) e tenendo conto anche della rivalutazione
delle rendite catastali del 60 per cento, la partita della tassa più
pesante è in molti casi vinta dalla vecchia Ici.
Se si prende, ad
esempio, una casa con una rendita di 400 euro, in pratica di 80 metri
quadrati in un quartiere popolare, per un single si scopre - secondo le
tabelle del ministero dell'Economia - che con l'Ici si pagavano per lo
stesso appartamento 64,7 euro e con l'Imu solo 68,8 euro, in pratica 4,1
euro in più.
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