Il retroscena. Palazzo Chigi al ministro: "Non può mettersi di traverso". E Grasso: "Sembra la tela di Penelope"
ROMA - Stop di Renzi ad
Alfano sull'anti-corruzione - "No, non ti puoi mettere di traverso
così come i tuoi hanno fatto oggi" - e tagliola di Grasso sui tempi di
discussione in Senato. Un "uno-due" che potrebbe bloccare le diatribe
nella maggioranza e i rinvii senza fine sulle nuove norme anti-mazzette.
Cominciamo da Piero Grasso, che reagisce così: "Parlare della
corruzione? Per dire cosa? Nelle ultime due settimane solo sul falso in
bilancio siamo passati da niente soglie a soglie percentuali, poi soglie
con cifre, poi di nuovo niente soglie, le pene che si alzano e si
abbassano, intercettazioni si poi no poi forse. Non posso rincorrere le
voci del giorno, non sarebbe serio da parte mia. Parlerò quando ci sarà
un testo definitivo". Parole amare, si può ben dire in questo caso. Sono
dell'autore del primo disegno di legge sulla corruzione. E poi un'altra
staffilata: "Come diceva Totò, ogni limite ha una pazienza: ormai più
che di ddl Grasso dovremmo parlare di ddl Penelope, perché questo tira e
molla va avanti da troppo".
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