Genova - Il ventenne accusato di aver fatto abortire con un farmaco per l’ulcera la
fidanzatina di 17 anni rischiando di ucciderla è stato interrogato nei
giorni scorsi dal sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà. Il giovane,
difeso dall’avvocato Claudio Velasco, ha ammesso le sue responsabilità
spiegando di «aver fatto un grave errore». «Sono stato uno stupido - ha sottolineato - a credere di risolvere il problema in questo modo».
Il ventenne, accusato del reato di procurato aborto, ha anche spiegato come si è procurato il farmaco: «Ho cercato su Google -
ha aggiunto - ed ho scoperto che il gastroprotettore se preso in dosi
massicce può provocare l’aborto». Al quel punto si è rivolto al medico
di famiglia: «Con la scusa di aver dei bruciori di stomaco - ha concluso
il giovane - l’ho convinto a prescrivermi quel medicinale. L’ho
ingannato e mi dispiace moltissimo».
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