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mercoledì 23 settembre 2020

L'arbitro De Santis e la compagna conoscevano l'assassino. La donna avrebbe urlato il suo nome: "Andrea no!"

Sul movente gli inquirenti non si sbilanciano e non confermano né smentiscono l’ipotesi che possa trattarsi di un delitto passionale. La sensazione però è che gli investigatori stiano seguendo una pista concreta

Il killer di via Montello potrebbe avere le ore contate. Gli investigatori sarebbero sulle tracce dell’uomo che ieri sera ha ucciso a coltellate l’arbitro di calcio di serie Pro, Daniele De Santis, di 33 anni, e la sua fidanzata, Eleonora Manta, di 30. Il delitto è avvenuto nel condominio in cui vivevano le vittime, in via Montello n.2
angolo via Martiri d’Otranto, nel rione Rudiae, nei pressi della stazione ferroviaria. Ad uccidere i due fidanzati, che avevano deciso di convivere e di mettere su famiglia, sarebbe stato un uomo che indossava una felpa nera con il cappuccio calato sulla testa, guanti neri e uno zainetto giallo sulle spalle.

Alcuni testimoni, già ascoltati dai carabinieri, lo hanno visto fuggire dal palazzo mentre impugnava un coltello insanguinato. Uno avrebbe raccontato di aver sentito Eleonora urlare il nome di uomo, tipo: “Andrea no, Andrea!”, indicando forse in questo modo il probabile assassino, oppure, più banalmente, il nome di una persona alla quale chiedeva disperatamente aiuto. Poi sarebbero partiti i fendenti. L’ipotesi più probabile è che le due vittime conoscevano il loro assassino, al quale hanno aperto la porta mentre stavano cenando.

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