WASHINGTON - Il nuovo libro del giornalista del Watergate Bob Woodward contiene giudizi duri su Trump di molti ex dirigenti della sicurezza. L'ex capo del Pentagono James Mattis lo definisce "pericoloso" e "inadatto" ad essere il commander in chief. L'ex capo della National Intelligence Dan Coat invece, scrive Woodward, "continua a coltivare la segreta convinzione, benchè non supportata da prove di intelligence, che Putin abbia qualcosa su Trump. Come altro spiegare il comportamento del presidente? Coats non è in grado di vedere altre spiegazioni".
Il libro mette in imbarazzo Donald Trump. 'Rage' (rabbia) racconta che il presidente ha confidato al leggendario giornalista, che sapeva settimane prima del primo decesso Usa per Covid 19 quanto il virus fosse pericoloso, trasmissibile per via aerea, altamente contagioso e "più fatale di una forte influenza". Nelle anticipazioni del libro diffuse dalla Cnn ammette inoltre di aver "sempre voluto minimizzarlo per non creare panico". Dichiarazioni che contrastano con i frequenti commenti del presidente.
Le ammissioni di Trump sono in netto contrasto con i suoi frequenti commenti pubblici all'epoca che insistevano sul fatto che il virus "sarebbe scomparso" e che "tutto andasse bene". In 'Rage', Trump dice che il compito di un presidente è "mantenere il nostro Paese al sicuro". Ma all'inizio di febbraio, Trump ha detto a Woodward che sapeva quanto fosse mortale il virus e, a marzo, ha ammesso di aver tenuto nascosta quella conoscenza al pubblico. "Volevo sempre minimizzare", ha detto Trump a Woodward il 19 marzo, anche se giorni prima aveva dichiarato un'emergenza nazionale a causa del virus. "E preferisco ancora sminuire, perché non voglio creare panico".
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