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domenica 20 gennaio 2019

Corrida abolita, Podemos taglia i viveri agli spettacoli coi tori: svolta animalista in Spagna?

Una tradizione secolare, sublimata dalla ricca letteratura del Novecento coi vari Hemingway e Nogales nel ruolo di cantori delle arene, non basta a garantire “vita eterna” alla corrida: la lotta (non proprio ad armi pari) tra l’uomo e il toro davanti alla piazza trepidante degli appassionati di combattimenti all’ultimo sangue, nella Spagna di Podemos sembra ormai avere le ore contate.
 La direzione tracciata dai tanti sindaci indignados eletti in ogni parte del Paese iberico è chiara e per vedere abolita definitivamente la corrida potrebbero bastare pochi mesi o qualche anno al massimo, complice una crescente sensibilità dell’opinione pubblica per i diritti degli animali allevati e “sfruttati” senza alcuna pietà al solo fine di garantire uno spettacolo cruento al sempre meno nutrico pubblico pagante delle plazas de toros.
I rappresentanti sia locali che nazionali di Podemos avevano assicurato ai loro sostenitori unasvolta in tal senso, con tanto di impegno scritto nei programmi elettorali per la messa al bando nelle città amministrati dal movimento di Pablo Iglesias dei riti più crudeli finora “giustificate” datradizioni culturali o religiose di antichissima data.
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