Giuseppe Gulotta, vittima di un errore giudiziario per l'omicidio di due giovani carabinieri della caserma di Alcamo Marina (Trapani) nel gennaio del 1976, è stato poi assolto dalla Corte d'Appello di Reggio Calabria
Ha trascorso 22 anni in carcere da innocente. Oggi Giuseppe Gulotta, accusato per erroredell'omicidio di due giovani carabinieri della caserma di Alcamo Marina, in provincia di Trapani, nel 26 gennaio del 1976, chiede un risarcimento di 66 milioni di euro. Nell'atto, depositato al tribunale di Firenzedagli avvocati Baldassare Lauria e Pardo Cellini, viene citata l’Arma dei carabinieri per responsabilità penale.
Gulotta venne arrestato e condannato all'ergastolo quando aveva appena 18 anni. Fu poi assolto dalla Corte d'appello di Reggio Calabria che, nel 2016, gli riconobbe un risarcimento di sei milioni e mezzo di euro, con una provvisionale, cioè un anticipo, di 500 mila euro. L'uomo, che oggi ha 60 anni, è stato vittima del più grosso errore giudiziario della storia d'Italia. Nel 1976 faceva il muratore, e aveva fatto domanda per entrare nella Guardia di Finanza. Il 13 febbraio venne prelevato dai carabinieri, portato in caserma, legato mani e piedi a una sedia, picchiato, minacciato di morte con una pistola che gli graffiava le guance. Botte e insulti. Così per dieci ore finché "sporco di sangue, lacrime, bava, pipì" si rassegnò a confessare quello che gli urlavano i carabinieri, pur di porre fine a quell'incubo.
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