Pagine

lunedì 28 febbraio 2011

Crac di Dahlia Tv! Che affare per Mediaset

Dopo che Telecom ha staccato la spina, i diritti per le partite del gruppo italo-svedese si compreranno a prezzo di saldo. Intanto, i 150 giornalisti che fornivano i contenuti alla società ora sono in cassa integrazione
Prometteva passioni, ora è un monoscopio. La televisione Dahlia ha chiuso le trasmissioni venerdì pomeriggio con un messaggio di poche righe per i 600 mila abbonati. Non sospesi: falliti. Il mercato di chi guarda le partite di calcio, ormai spalmate sette giorni su sette, è dominato da Sky sul satellite e da Mediaset sul digitale terrestre, ex coinquilino proprio di Dhalia che per 30 milioni di euro per due anni ha comprato i diritti per la serie B e otto squadre di serie A.

Dahlia fu creata da Telecom Italia Media per provare a sfondare sul digitale e duellare con i canali a pagamento di Mediaset Premium, nel 2008 fu ceduta al gruppo scandivano Airplus Tv di proprietà di una famiglia svedese, i Wallenberg: ambiziosi imprenditori con progetti un po’ ovunque e successi da nessuna parte. Airplus pagava 24 milioni di euro per l’affitto delle frequenze di Telecom Italia Media Broadcasting, un canone così pesante che la società Dahlia Italia presto accoglie direttamente Telecom nel capitale (con il dieci per cento) e quindi nel consiglio di amministrazione. In minoranza c’è la società di produzione Made, l’azienda di Filippo Chiusano che forniva a Dahlia i contenuti per il palinsesto calcistico, diviso quasi equamente con le pellicole e i rulli porno: programmi, commenti, dirette.


Continua a leggere 

Nessun commento:

Posta un commento