MILANO – Il reato del quale è accusato un imprenditore lombardo è lo stesso del quale è imputato Silvio Berlusconi. Ma gli esiti delle due vicende sono molto differenti. La notizia la racconta Davide Vecchi sul Fatto Quotidiano.
L’imprenditore si è voluto organizzare un bunga bunga con due prostitute marocchine e minorenni preparando due buste da 7mila euro. Ma la serata non è andata come voleva: le due lo hanno picchiato e derubato e tutti e tre sono finiti in Questura. Lui ora è accusato di istigazione alla prostituzione minorile, le ragazze, affidate dalla stessa pm minorile del caso Ruby, Annamaria Fiorillo, a un centro di prima accoglienza, sono in arresto.
La storia ha molte similitudine con la vicenda di Arcore e magari l’imprenditore voleva proprio imitare Berlusconi. Solo e in cerca di “relax” ha contattato le due minori promettendo loro 300 euro. Vanno in albergo, in due stanze diverse, le marocchine pensano in realtà di sfilargli ben 7mila euro, sapevano che l’imprenditore aveva quella somma con sé.
Lui entra nella loro stanza e loro due, per tutta risposta gli tirano un posacenere in testa. Le ragazze scappano, lui grida ed ecco che interviene la polizia. In Questura vengono arrestati tutti e tre, l’imprenditore con la stessa accusa del premier, anche se si è difeso dicendo di non sapere che le due fossero minori. Ma stavolta nessuna telefonata alla polizia ha potuto indicare una parentela illustre delle sue giovani prostitute.
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