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domenica 9 ottobre 2011

Auto della polizia a secco saltate 16 udienze

Sono finiti i soldi per il carburante e la giustizia rischia il disastro. Al tribunale di Arezzo è già assoluta emergenza e si è rischiato di dover liberare arrestati anche pericolosi per l’impossibilità di celebrare i processi con il rito direttissimo o di tenere le udienze di convalida. Ieri la paralisi dei mezzi del Nucleo traduzioni detenuti della polizia penitenziaria di Sollicciano ha cominciato a riflettersi anche sugli uffici giudiziari di Firenze. Per ore è stato impossibile far arrivare in corte d’appello i detenuti che dovevano essere processati davanti alla seconda sezione penale.
"Siamo letteralmente allibiti", commenta Francesco Falchi, vicesegretario regionale del sindacato autonomo della polizia penitenziaria Sappe: «Si ha l’impressione di essere insolventi come la Grecia. Però a Roma si occupano di altro». In luglio il Sappe aveva lanciato l’allarme: anche allora erano finiti i soldi per il carburante e la Q8, che ha una convenzione con il carcere di Sollicciano, aveva bloccato le card, le speciali carte di credito che consentono al Nucleo traduzioni di alimentare i mezzi per trasportare i detenuti. Poi la situazione si era sbloccata, ma a distanza di tre mesi si è ripresentata più grave che mai. Ieri il Nucleo è stato costretto ad annullare cinque servizi, in parte fuori sede, in parte a Firenze.

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