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sabato 1 ottobre 2011

L'Iva sale dell'1%, i prezzi anche del 7%

Il 17 settembre è scattato, per effetto della manovra, l'aumento dell'Iva. Sono passati dal 20 al 21% i detersivi, i giocattoli, le tv ma anche auto, moto, abbigliamento, scarpe, computer, vino, cioccolata, calzature e una serie di altri servizi. E da un giorno all'altro sono aumentati i prezzi. Dell'1%, penserà il più ingenuo. Non proprio. L'effetto dell'operazione, scattata per rimpinguare le casse dello Stato tra i 4 e i 5 miliardi l'anno, sta diventando un po' più complessa. Soprattutto per i consumatori.

Le associazioni lo avevano annunciato: il rischio è un aumento indiscriminato dei prezzi. Tant'è. La benzina è subito volata a 1,7 euro al litro (per poi ripiegare: ieri oscillava tra 1,63 e 1,64 euro), le sigarette sono aumentate in media del 4%, con punte del 15% per il tabacco trinciato. Ma non solo. L'Adoc, l'associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori, ha preso carta e penna e con l'aiuto dei suoi volontari, ha monitorato alcuni negozi in tutta Italia prima e dopo l'innalzamento dell'aliquota. Il risultato? Oggi per fare un corso in piscina potremmo spendere al mese il 5,4% in più e per l'aperitivo con gli amici, aumenti del 3,2%. Certo, si tratta solo di un campione e alcuni prezzi (come nel caso degli aperitivi) sono solo una media di quelli rilevati sul territorio nazionale (nessuno ha mai pagato per un happy hour 7,75 euro). Ma dai risultati finali si ha un'idea di quanto, l'aumento dell'imposta sul valore aggiunto, stia impattando sui nostri acquisti.

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