GIANLUCA NICOLETTI | |||||||||||||||
Il primo giorno di
censimento ha fatto crollare i server dell’Istat. Almeno un dato sugli
Italiani lo ha fornito, ancor prima della compilazione dei moduli:
Internet è nell’uso comune della maggior parte delle famiglie. Che poi
nello specifico l’accesso in rete sia usato per chattare su Facebook,
giocare a poker on line o cercare ricette di cucina poco importa. Questo
era tenuto a saperlo il più autorevole degli istituti statistici,
quello che ogni 10 anni deve fare la radiografia delle famiglie. Dalle prime ore del mattino sono stati raggiunti picchi di 500 mila collegamenti contemporanei, con una sorprendente partecipazione di cittadini alla compilazione on line del questionario, però il sistema non dimensionato per tanto traffico si è presto ingolfato, durante la giornata chi ha tentato di fare il suo dovere è stato costretto a lunghe attese per poi sentirsi dire che era impossibile accedere. I tecnici statistici non avevano ancora rilevato che, in oltre 25 milioni di famiglie, cominciano ad essere tanti quelli per cui connettersi in rete è cosa normale, come accendere la luce o aprire l’acqua. |
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