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domenica 3 giugno 2012

La terra trema ancora, 3.5 nella notte Sindacati tra le tende: "Lavoro è priorità"

I leader sindacali visitano le zone terremotate: "Non si devono delocalizzare le attività". Errani: "Ricostruzione ripartirà da scuole e ospedali". Il capo della Protezione civile invita alla prudenza prima di rientrare in casa

 

La terra ha continuato a tremare anche oggi in Emilia, con la scossa più forte registrata all'1.07 della notte con una magnitudo di 3.5. La paura continua a fare da contraltare alla voglia di normalità della popolazione: tante le persone che anche oggi hanno trascorso la giornata fuori di casa, oltre a quelle che già da giorni vivono nelle tende. A Roma la parata del 2 giugno 1 si è aperta con un minuto di silenzio in onore delle vittime del sisma e la celebrazione è stata incentrata sulla solidarietà ai terremotati, ma le polemiche della vigilia non si sono sopite e la giornata si è conclusa con un botta e risposta piuttosto vivace tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il leader dell'Idv Antonio Di Pietro. I leader dei sindacati confederali, Susanna Camusso (Cgil), Raffaele Bonanni (Cisl) e Luigi Angeletti (Uil), hanno preferito visitare le zone più danneggiate e pranzare tra gli sfollati. Per i tre segretari la parola d'ordine è considerare il lavoro come una priorità. Continuano, intanto, le verifiche sugli edifici danneggiati. Il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, ha sottolineato che la fase acuta dell'emergenza non è ancora finita e che per affrontarla "sono sufficienti" i fondi, pari a 50 milioni di euro, stanziati dal governo. Quindi ha ricordato che la seconda fase degli aiuti prevede un contributo di due miliardi e mezzo di euro e ha firmato un'ordinanza che semplifica l'iter per le procedure di valutazione dell'agibilità sismica delle attività produttive, in modo da favorire la rapida ripresa, in sicurezza, delle attività nelle fabbriche e nei capannoni.


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