Dal Pdl ultima legge ad personam per bloccare la sentenza Mondadori
Con un emendamento al decreto Sviluppo i senatori del Popolo delle
libertà provano ad inserire nell'ordinamento il quarto grado di giudizio
con effetto retroattivo. Il governo si schiera contro, il Pd insorge
di ALBERTO D'ARGENIO
ROMA - Il Pdl cerca di forzare i codici di procedura,
di stravolgere il principio secondo il quale dopo il pronunciamento
della Corte di Cassazione una sentenza civile o penale passa in
giudicato. Lo fa con un emendamento al decreto Sviluppo presentato ieri a
Palazzo Madama da drappello di senatori berlusconiani. La norma -
retroattiva - vuole introdurre "un quarto grado di giudizio". Il Partito
democratico insorge. Il governo si schiera contro. Ma il sospetto che
emerge, non solo tra i partiti ma anche in ambienti governativi, è che
l'emendamento rappresenti solo l'ultima legge "ad personam" per tutelare
gli interessi di Silvio Berlusconi. Ancora una volta un tentativo di
cambiare il diritto per salvare il Cavaliere da processi e condanne.
Passate e future. A partire dalla sospensione del pagamento di 560
milioni alla Cir di Carlo De Benedetti per il Lodo Mondadori (attesa a
breve la pronuncia della Cassazione). "A tutti è venuto il sospetto che
l'ex premier l'abbia fatto proprio per questo", è la denuncia che dei
democratici in Senato.
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