Genova - «I nostri figli non sono badanti o medicine. I nostri figli
sono troppo piccoli, non possono stare vicini a lui...». Lui è Matteo (nome di fantasia, ndr),
ha nove anni. Come tutti i bambini di quell’età va a scuola, in terza
elementare. Matteo però non è come tutti i suoi compagni. Non ha la
stessa loro fortuna. Matteo è un bambino autistico. I suoi
sentimenti, le sue emozioni rimangono legate a quella disabilità che non
ha scelto e si possono anche esprimere in modo imprevedibile. Come sono
le sue reazioni.
Questo bambino, adesso, non ha più gli stessi compagni. L’isolamento che
i genitori degli altri alunni hanno creato intorno a lui e alla sua
famiglia, hanno costretto suo papà e sua mamma a fargli cambiare scuola.
«Non potevo permettere altre umiliazioni a mio figlio e nemmeno noi le
meritiamo - dice adesso il papà di Matteo, che fa l’operaio - Abbiamo
deciso di cambiare scuola tra enormi difficoltà. Questa storia, però, va
chiarita. Per mio figlio, per noi e per chi si trova nelle nostre
stesse condizioni».
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