Proteste contro Charlie Hebdo, in Niger uccise dieci persone in 48 ore
Presi d'assalto e dati alle fiamme bar e chiese
frequentati da cristiani. In tutto il Paese, ex colonia francese, sale
la tensione
Cresce il bilancio delle vittime nelle proteste contro le vignette di
Charlie Hebdo in Niger. Secondo il presidente del Paese, Mahamadou
Issoufou, i morti sarebbero almeno dieci in 48 ore. Cinque sono stati
riportati dopo le manifestazioni nella capitale Niamey. Le vittime erano
all'interno delle chiese e dei bar che sono stati dati alle fiamme,
mentre altre cinque persone sono state uccise nella città di Zinder dopo
le funzioni religiose.
Dovunque la polizia e l'esercito sono intervenuti in forze per
contrastare centinaia di musulmani inferociti, soprattutto giovani che,
dopo l'inizio pacifico di manifestazioni anti-Charlie al grido di "Allah
Akhabar" ("Dio è grande"), hanno gradualmente cambiato obiettivo
facendo di Parigi il bersaglio del maggior numero di insulti culminati
dell'urlo "Francia vattene" e "Fuori i francesi dal nostro Paese".
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