I due erano stati arrestati nel febbraio del 2010 con l’accusa di aver ucciso Francesco Montis, loro compagno di viaggio.
Cinque anni in un carcere indiano per una tragedia fatta passare per
crimine, fra avvocati che mancano, scioperi, festività induiste,
processi rinviati, ma adesso Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni
sono liberi. La Corte Suprema indiana ha annullato questa mattina
l’ergastolo cui erano stati condannati, in primo e secondo grado, per
la morte dell’amico Francesco Montis, con cui Tomaso ed Elisabetta erano
in viaggio nel 2010, quando il ragazzo sardo, venne trovato morto nella
loro camera d’albergo. Subito dopo aver appreso la decisione
l’ambasciata d’Italia ha avviato le procedure per ottenere il loro
rilascio dal carcere e disporne il rientro in Italia. La madre di
Tomaso, Marina Maurizio, che da anni trascorre lunghi periodi a Varanasi
per stare vicina al figlio, ha annunciato su Facebook la fine della
loro odissea.
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