Registrate in Turchia impronte di Hayat Boumedienne, donna in fuga
"armata e pericolosa". Rafforzate misure di sicurezza a scuole ebraiche.
Netanyahu visita negozio kosher: Eliseo gli aveva chiesto di non
partecipare a marcia. Indagato l'umorista Dieudonne: aveva detto "io
sono Charlie Coulibaly".
PARIGI - Il giorno dopo la grande manifestazione di solidarietà alla Francia
sotto attacco da parte del terrorismo jihadista, continuano e si
estendono le indagini sulla cellula di attentatori che il 7 gennaio
scorso hanno attaccato la redazione del settimanale Charlie Hebdo facendo 12 vittime - 20 nel complesso i morti tra mercoledì e venerdì - e che due giorni dopo hannno tenuto per una giornata intera la Francia nel terrore fino ad essere intrappolati e uccisi dalle forze speciali. Amedy Coulibaly,
autore della strage di quattro ostaggi ebrei nel negozio kosher di
Parigi e prima di una poliziotta, "aveva senza alcun dubbio un
complice". Ne è convinto il premier francese Manule Valls
che ha annunciato come "la caccia continua": Nel giorno del massacro,
il 9 gennaio, si era sospettato della compagna, Hayat Boumeddiene, che
però si è poi accertato aver lasciato la Francia una settimana prima,
il 2 ed essere dall'8 in Siria. Circostanza confermata ufficialmente
oggi dalla Turchia, attraverso il cui confine la ragazza è transitata.
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