Dopo il successo alle Politiche, la propaganda leghista ripropone il concorso che mette in palio foto, telefonate e incontri con il leader. La tecnica si chiama 'gamification' e serve a incentivare le persone a mettere "like" sui social. Ma è anche un modo per prendersi i dati dei profili Facebook di chi aderisce
di MATTEO PUCCIARELLI
Mettere "mi piace", metterne tanti e metterli velocemente. Una chiamata alle armi in formato click fondamentale per allargare il database di potenziali militanti da coinvolgere attivamente nella propaganda del partito. La performance da televenditore di Matteo Salvini per pubblicizzare il suo "vincisalvini" è l'ultimissima trovata della macchina da guerra social del ministro dell'Interno. In realtà non è nuova, perché la prima edizione fu lanciata lo scorso anno, e come adesso avvenne a ridosso del voto. Allora erano le Politiche, stavolta le Europee. La scelta temporale per lanciare il concorso non è ovviamente causale: se la politica diventa marketing, il successo di una campagna pubblicitaria non lo si misura alle casse del supermercato ma alle urne.Intanto funziona così: "Fa più punti chi mette più velocemente mi piace ai miei post su Facebook e, da quest'anno, anche su Twitter e Instagram. Cosa si vince? Ogni giorno - spiega lo stesso vicepremier - la tua foto diffusa sui miei canali social a sei milioni di amici, una telefonata con me e, ogni settimana, un caffè di persona". In gergo la tecnica si chiama gamification ed è un metodo con cui incentivare le persone a compiere alcune azioni finalizzate generalmente alla vendita di un prodotto o ad altre forme di attivazione dell'utente mediante una serie di azioni giocose che danno un punteggio. Tutte le app con premi e molte campagne americane di charity funzionano così. Tipo "più corri, più fai punti, più vinci".Continua quiIl video
Nessun commento:
Posta un commento