Deputati e senatori del Pdl chiedono "un atto di discontinuità". Scajola sulla voglia di elezioni di Bossi: "Semina una paura che può portare altri verso di noi"
di CARMELO LOPAPAROMA - I contatti che erano quotidiani, sono diventati febbrili, incessanti, continui. Trenta deputati, quindici senatori della maggioranza. E un progetto comune. Nelle ultime ore è maturata la scelta di uscire allo scoperto, alla luce del sole, con un documento, firme nero su bianco, da portare al Cavaliere invocando "discontinuità". "Non vogliamo fare i ribaltonisti", bocciata l'idea di approfittare del prossimo voto segreto a Montecitorio, magari sulle intercettazioni, per mandare per aria il governo. Invece no, niente "operazione Valkiria".
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