Tir, la protesta dilaga in tutta Italia Viminale e Garante pronti a intervenire
Assemblee e presidi si estendono dalla Sicilia alle altre regioni e
andranno avanti per 5 giorni. Chiusi due caselli sulla A1 nel Lazio,
blocchi in Campania, Puglia, Piemonte e Lombardia. Fiat verso stop alla
produzione in molte fabbriche. Il ministro Cancellieri preoccupato per
le possibili degenerazioni delle iniziative di lotta, probabile
provvedimento dell'Autorità sugli scioperi. Sindacati divisi
ROMA - Dilaga la protesta dei Tir contro gli aumenti
del gasolio, dei pedaggi autostradali e dell'Irpef e lo Stato cerca
finalmente di correre ai ripari. Dopo aver messo in ginocchio la
Sicilia, i blocchi degli autotrasportatori si sono estesi nelle ultime
ore a molte strade e autostrade, in particolare al Sud, rendendo critica
sia la circolazione del traffico sia il rifornimento di beni di prima
necessità come il carburante e i generi alimentari, rischiando di
paralizzare anche l'industria, come sta accadendo alla Fiat che ha
annunciato di dover interrompere, a partire da domani, la produzione
negli stabilimenti di Cassino, Pomigliano, Mirafiori e Sevel Val di
Sangro. Per Viabilità Italia, il Centro di coordinamento istituito
presso il Viminale e riunito no stop per monitorare la situazione,
l'iniziativa riguarda i soli mezzi pesanti ma "gli incolonnamenti
provocano code e rallentamenti anche alle autovetture".
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