La beffa dei ricongiungimenti onerosi l'Inps stanga chi ha cambiato lavoro
Quattrocentomila italiani hanno versato i contributi a soggetti
diversi. Ed ora è scattata la trappola: per non perdere parte
dell'assegno, queste persone sono sottoposte a un prelievo enorme. Per
colpa di Tremonti di VALENTINA CONTE
SCANDALO. Truffa. Furto legalizzato. Strozzinaggio di Stato. Abominio
legislativo. Vessazione irrazionale. È l'indignazione di cittadini
esasperati che riversano rabbia e ansia nelle redazioni di tv e
giornali. Tanti scrivono anche a Repubblica, per ricordare l'assurda
storia delle "ricongiunzioni" dei contributi, gratuite dal 1958,
diventate all'improvviso "onerose" nel luglio del 2010. Una storia nata
con la legge 122 del governo Berlusconi-Tremonti.
Ma che poi nessuno più è riuscito a correggere. L'ultimo tentativo è
naufragato proprio in questi giorni, in Commissione Lavoro, dove si
riscrive il ddl Stabilità. L'amarezza e la delusione intanto montano.
Nell'estate di due anni fa, una "manina" inserì in extremis l'articolo
12 al decreto 78, la manovra estiva di Tremonti, poi diventata legge
122. La Ragioneria certificò: nessun onere. E la norma passò.
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