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giovedì 8 novembre 2012

Tania Head, la donna fantasma dell’11 settembre

di Claudio Santovito

Ciò che accadde al World Trade Center di Manhattan l’11 settembre 2001 nessuno potrà mai dimenticarlo. Il mondo rimase allibito ad assistere – impotente – a quel massacro voluto da Al Qaeda e a constatare con quale coraggio vigili del fuoco, poliziotti, soccorritori e volontari misero a repentaglio la propria vita nell’impresa disperata di prestare aiuto e soccorso. “Mentre gli altri fuggivano, noi correvamo”: le lacrime di Bill Spade, un vigile del fuoco che cercò di entrare nelle Torri, sapendo che sarebbero crollate, sono molto profonde. Così come profondo è il perdono che chiese alle vittime, quando correndo verso il WTC con il camion, fu costretto a schiacciare braccia, gambe e organi umani sparsi per la strada.
Dopo l’11 settembre, poi, l’America ha dimostrato una straordinaria forza interiore nel rialzarsi e reagire. Per non dimenticare. Ogni anniversario osserva un preciso rituale, molto intenso, organizzato anche e soprattutto da alcuni superstiti dell’attentato terroristico. Tra questi volontari, per anni, si è distinta Tania Head.

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