Doveva essere un motore di sviluppo turistico per la valle, è invece diventato un debito del quale ora il liquidatore dell’ente, Cesare Rossini, vuole disfarsi.
A lavori ultimati la struttura venne affidata in gestione ad una società
genovese, che ne garantì l’apertura due anni, dal 2009 al 2010,
organizzando attività ludiche, ricreative ed educative rivolte a bambini
e famiglie. Qualcosa andò storto e i rapporti tra il gestore e la
Comunità si incrinarono. Il parco, ancora praticamente nuovo, venne
chiuso. Venne trovato un nuovo gestore, la Mongiardino Wellness, che non
solo si impegnò alla gestione dell’esistente, ma fu predisposto un
progetto di ampliamento e trasformazione del parco, realizzando una
beauty farm e aggiungendo una parte destinata al benessere. Era il 2011 e
il progetto è rimasto sulla carta.Però la Comunità accese un mutuo nel 2007 con la Cassa depositi e Prestiti che ora, deve essere rimborsato. I singoli Comuni che facevano parte della valli del Giarolo non ne vogliono sapere di accollarsi debiti. E così un impianto realizzato con fondi pubblici finisce per diventare proprietà privata, perché nessuno degli enti coinvolti se ne vuole occupare.
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