Da oltre un anno, dalla scadenza dell’ultimo Accordo triennale sulla finanza pubblica nel 2017, l’isola chiede la rinegoziazione dei contributi trattenuti da Roma, ritenuti troppo onerosi persino da una recentissima sentenza della Corte costituzionale che l’11 gennaio ha invitato lo Stato a restituire alla Regione quasi 300 milioni di euro di accantonamenti “non dovuti”.
La Consulta ha accolto in toto il ricorso della Regione Sardegna dichiarando illegittimo il passaggio della legge di Bilancio 2018 che chiedeva 285 milioni all’isola. Ma nel frattempo il governo (cambiato) è diventato uccel di bosco e dei 285 milioni non c’è traccia, così come non c’è traccia delle decisioni del ministro Tria inviate per posta ordinaria invece che in via telematica. La cosa divertente è che in Sardegna domenica si vota.
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