Il 35enne avrebbe parlato di un atto di "vendetta" e "giustizia privata" contro quellʼuomo accusato di aver abusato di sua figlia
"Quando l'ho visto ho avuto un black out improvviso e immediato". Lo ha affermato il 35enne fermato dai carabinieri per l'omicidio del suocero a Rozzano (Milano) giustificando l'atto di "vendetta" e "giustizia privata" contro quell'uomo accusato di aver abusato di sua figlia. Avrebbe parlato di un atto "istintivo" causato da un "black out mentale". Il fermato e il suo presunto complice saranno interrogati giovedì dal gip di Milano Elisabetta Meyer.
La bimba che avrebbe subito abusi dal nonno era stata sentita proprio lunedì pomeriggio in un incidente probatorio davanti al gip, alla presenza dei pm e dei legali, per cristallizzare le sue dichiarazioni, già rese in un'audizione protetta, in vista di un processo a carico del presunto pedofilo. L'incidente probatorio era finito verso le 16, circa un'ora e mezza prima dell'omicidio.
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