L'analisi e il ripristino della verità di Medici per i diritti Umani. Il rischio di perdere la vita cercando di raggiungere l'Europa, si è più che decuplicato dal 2017 al 2019
ROMA - Da qualche giorno - si legge in un documento diffuso da Medici per i Diritti Umani (MEDU) - si è scatenato un grottesco scontro sul numero dei migranti morti nel Mediterraneo, a seguito delle dichiarazioni del Ministro Salvini il quale, difendendo la sua politica anti-sbarchi, ha incautamente affermato: "Nel 2019 si sono avuti solo due morti nel Mediterraneo". In un tweet successivo poi il ministro ha pubblicato, a sostegno delle sue tesi, una tabella con dati UNHCR riguardanti i cadaveri recuperati e i migranti morti/dispersi nel Mediterraneo negli ultimi 5 anni. Da questa tabella si capisce già che nei primi 4 mesi del 2019 i morti e dispersi nel Mediterraneo sono 402 mentre il numero di 2 è riferito ai cadaveri recuperati.
La manipolazione dei numeri. La tabella di Salvini presenta poi altre inesattezze, dal momento che compara impropriamente i dati dei primi 4 mesi del 2019 con i dati sui dodici mesi dei quattro anni precedenti. Inoltre, i dati menzionati dal ministro si riferiscono alle morti in tutto il Mediterraneo, dalla coste turche a quelle spagnole, mentre i dati che avrebbe dovuto citare, eventualmente imputabili alle sue politiche, sono quelli relativi al solo Mediterraneo centrale. Ci sembra questo un esempio evidente di come anche i numeri e i dati possano essere manipolati per sostenere le tesi più improbabili.
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