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sabato 9 maggio 2015

Regionali Marche, spese pazze: liste ripulite? No, un candidato su 10 indagato

La Procura di Ancona ha chiuso l'inchiesta e 24 nomi su 250 sono nei fascicoli della magistratura: sono consiglieri (o ex) accusati di avere utilizzato i rimborsi per spese non giustificate: dalle cene di lusso a pacchi di portachiavi. E tra gli esponenti sotto inchiesta ci sono il governatore uscente Spacca (che ha mollato il Pd e si è ripresentato con Fi, Ncd e Udc) e il candidato presidente di Lega e Fdi Acquaroli

Alle Regionali nelle Marche potrebbe partecipare un nuovo partito: si potrebbe chiamare “Pdip”, il Partito degli indagati per peculato. Il 10% dei candidati (24 su circa 250) al prossimo voto del 31 maggio ha ricevuto infatti tre mesi fa l’avviso di fine indagini dalla procura di Ancona, con l’accusa di avere utilizzato i rimborsi ai gruppi in consiglio per presunte spese non giustificate durante le ultime due legislature. Mentre ora i pm valuteranno se chiedere il processo e mentre in altre parti d’Italia le inchieste hanno portato a una “ripulitura” delle liste (in Emilia Romagna, per esempio, solo 12 candidati su 507 erano coinvolti nelle indagini sulle spese, in Liguria sono 11), nelle Marche questo non sembra essere un problema. Anzi, tra quei 24 ci sono anche due candidati alla presidenza: uno è il presidente uscente Gian Mario Spacca, alla guida della Regione per due legislature con il centrosinistra e oggi ricandidato a un terzo mandato con i centristi e Forza Italia; l’altro è Francesco Acquaroli, che si presenta sostenuto da Lega Nord e Fratelli d’Italia.

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