ROMA
L'ingresso della guardia di finanza nella sede di Infront Italia potrebbe rivelarsi uno snodo
cruciale nella storia del calcio italiano. Per la prima volta, infatti,
viene acceso un faro ufficiale sulle attività, sui protagonisti e sugli
interessi dell'azienda che, partendo proprio dalla gestione dei diritti
televisivi, negli ultimi cinque anni ha assunto il controllo assoluto
del mondo del pallone, in ogni suo aspetto.
Non è solamente simbolico che a mandare i finanzieri ad ispezionare gli
uffici di Infront sia stata l'autorità garante per il mercato. Entrata
in Lega calcio nel 2008 su presentazione di Antonio Matarrese, proprio
con l'incarico di gestire l'asta per i diritti tv, vale a dire l'unica
fonte di approvvigionamento del sistema, la società di Marco Bogarelli
- oggi branch italiano di una multinazionale controllata dalla cinese
Wanda Group - ha lentamente divorato ogni cosa intorno a sé, finendo
con l'occupare ogni minimo spazio occupabile e facendo piazza pulita di
ogni forma di concorrenza.
Non è solamente simbolico che a mandare i finanzieri ad ispezionare gli uffici di Infront
sia stata l'autorità garante per il mercato. Entrata in Lega calcio nel
2008 su presentazione di Antonio Matarrese, proprio con l'incarico di
gestire l'asta per i diritti tv, vale a dire l'unica fonte di
approvvigionamento del sistema, la società di Marco Bogarelli - oggi
branch italiano di una multinazionale controllata dalla cinese Wanda
Group - ha lentamente divorato ogni cosa intorno a sé, finendo con
l'occupare ogni minimo spazio occupabile e facendo piazza pulita di ogni
forma di concorrenza.
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