Volti noti come Sandro Ruotolo, ma anche reporter di provincia come
Michele Albanese. Sarebbero tra i 30 e i 50 i giornalisti italiani
costretti a vivere sotto scorta perché ritenuti in pericolo di vita,
anche se numeri ufficiali non ne esistono. A questi vanno aggiunti gli
oltre 2300 minacciati dal 2006 ad oggi con attentati incendiari, lettere
con proiettili, telefonate intimidatorie in piena notte e le più
subdole cause milionarie. "Abbiamo solo fatto il nostro lavoro per come
va fatto, senza nascondere nulla, senza mezze frasi, senza allusioni, ma
con le notizie"
"Costretti a sentirsi un pericolo ambulante"
Vite sotto scorta, la testimonianza di Roberto Saviano
( ...) Lirio Abbate non ha una vita normale. Anche lui, come Giovanni Tizian de L'Espresso e Federica Angeli de La Repubblica,
cerca una spiegazione ad una realtà che non si sarebbe mai aspettato.
Ha fatto solo il suo lavoro. Ha raccolto voci, informazioni, le ha
verificate. Le ha scritte. Magdi Cristiano Allam, editorialista de Il Giornale,
si muove da anni circondato da 4 auto blindate. Ha raccontato il tenore
dei sermoni che gli imam tenevano nelle diverse moschee italiane. Di
origini egiziane, conosce l'arabo. E ha spiegato, in epoca non sospetta,
che nei discorsi della preghiera del venerdì si usavano spesso parole
di fuoco e di incitazione alla jihad contro gli infedeli. Lo hanno
minacciato di morte. (...)
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