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giovedì 21 maggio 2015

Scuola: sì della Camera al ddl riforma, va al Senato

316 sì e 137 no alla riforma. Anche oggi manifestazioni contro la riforma

 Nessun colpo di scena. La riforma della scuola a firma Renzi-Giannini ha avuto, come previsto già alla vigilia (detrattori compresi), il sì dell'Aula della Camera con 316 voti a favore, 137 contrari e un astenuto. Un voto avvenuto tra cori di dissenso partiti dai banchi di Sel e al quale non ha partecipato la sinistra del Pd. Ora il provvedimento va a Palazzo Madama, accompagnato dalle stesse proteste che hanno scortato tutto l'iter e che si sono fatte sentire fino all'ultimo minuto, anche stamani: centinaia di prof hanno preso tre ore di permesso sindacale (insieme a loro c'erano anche dirigenti scolastici e studenti) per urlare le loro ragioni davanti a Montecitorio. E il livello dello scontro pare destinato a salire. I sindacati della scuola, che hanno in agenda un incontro con il ministro Giannini per lunedì, oggi pomeriggio si sono incontrati e hanno deciso, oltre a iniziative sul territorio e a una fiaccolata il 6 giugno, lo sciopero di un'ora nelle prime due giornate degli scrutini programmati nelle classi intermedie, "nel rispetto delle norme, delle famiglie e degli studenti". "E' importante che questa riforma vada avanti e che i professori siano coinvolti" ha dichiarato in un'intervista radiofonica stamani il premier, Matteo Renzi, invitando a non fare, della scuola, "un terreno di scontro". Il blocco degli scrutini - ha aggiunto - "sarebbe un errore clamoroso perché va contro i ragazzi e le famiglie".

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