Le parti sociali sferzano il governo "C'è la crisi, è ora di cambiare linea"
Imprese, sindacati, artigiani,commercianti, banche, agricoltori:
tutti insieme per chiedere "un patto per la crescita". "Serve
discontinuità". Ma la Uil si dissocia: "Stile doroteo, non ci stiamo"
ROMA - Un appello comune, inedito e dai toni
drammatici. Banche, imprese e sindacati (esclusa la Uil) fanno fronte
comune e si rivolgono al governo chiedendo un patto per la crescita, per
dare un segnale di discontinuità ed evitare che la dinamica dei mercati
finanziari porti a una situazione insostenibile per il paese. E' questo
il senso della nota congiunta di Abi, Alleanza cooperative italiane
(Confcooperative, Lega cooperative, Agci), Cgil, Cia, Cisl, Coldiretti,
Confagricoltura, Confapi, Confindustria, Teteimprese Italia
(Confcommercio, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confesercenti), Ugl e
Uil (che poi prenderà le distanze). Tutti uniti davanti ad una crisi
economica che non passa e ad una speculazione che non allenta la morsa.
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