L'uomo è l'unico indagato per la morte della moglie. Per gli
investigatori "ha mentito su tutto" e "potrebbe avere comportamenti non
logici". Autopsia: l'omicidio a Ripe il 18 aprile, intorno alle 14.15.
L'assassino ha cercato di tagliarle la gola
TERAMO - La procura di Ascoli ha chiesto l’arresto
di Salvatore Parolisi, marito e unico indagato per la morte di Carmela
Melania Rea uccisa lo scorso 18 aprile nel bosco di Ripe di Civitella
(Teramo). Lo ha scritto per primo ,
e la notizia è stata successivamente confermata da fonti investigative,
che spiegano: "La Procura ha probabilmente raccolto indizi sulle
responsabilità del militare, tali da richiederne il fermo". La
richiesta di misura cautelare è stata inoltrata al gip Carlo Calvaresi,
che ora non ha limiti di tempo per far eseguire l'arresto e dovrà
decidere se dare attuazione a questa richiesta o respingerla. Ma,
spiegano le fonti, data la "voluminosità del materiale dell'inchiesta
non deciderà a breve". In ogni caso gli investigatori, rivela l'Agi,
sono convinti che Parolisi abbia "mentito su tutto".
Sembra
quindi arrivata la svolta decisiva nel caso della morte di Melania Rea.
Parolisi, al momento sospeso dal suo incarico di istruttore e impiegato
in un ufficio amministrativo della caserma Clementi, è rientrato a
Frattamaggiore da Ascoli con un giorno di anticipo su quanto previsto e
ora si trova a casa dei suoi genitori.
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