Movente e scena del crimine Ecco l'ordinanza punto per punto
Nella richiesta di custodia cautelare notificata a Parolisi nuovi
dettagli sull'omicidio di Melania. "Ha convinto la moglie a
seguirlo...". Su Facebook le pressioni sempre maggiori dell'amante che
non ammetteva più rinvii per la separazione di GIUSEPPE CAPORALE
Ha convinto la moglie a seguirlo nel bosco, con la scusa di fare
l’amore. E lì appena dopo pranzo, dietro la casetta in legno del bosco
delle Casermette, con la bambina lasciata in auto, e quando Melania
era di spalle, con gli slip e i collant abbassati – pronta per fare
l’amore - l’ha uccisa. Ma prima però le avrebbe dato un ultimo bacio e
quel dna sulle gengive della donna l'ha incastrato.
Sembra la
scena di un film invece è la ricostruzione meticolosa di quanto potrebbe
essere avvenuto - secondo gli inquirenti - il 18 aprile di quest’anno,
tra Ascoli e Teramo, tre mesi fa, il giorno della morte di Melania
Rea. Per la Procura di Ascoli Salvatore Parolisi, marito della vittima,
è colpevole di omicidio volontario aggravato. Non solo, è accusato
anche di vilipendio di cadavere, ovvero di essere tornato sul luogo del
delitto il giorno dopo il crimine e di aver infierito sul corpo della
moglie per depistare le indagini. Tutto questo è scritto nelle 80
pagine di richiesta di custodia cautelare firmate dal sostituto
procuratore Umberto Monti.
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