Estorsione al premier, sentito Ghedini Intervento di Palma sui pm di Napoli
L'inchiesta
I magistrati che indagano su Tarantini e Lavitola offrono 4 giorni,
dal 15 al 18 settembre, a Berlusconi. "Serve un incontro - dicono - la
memoria difensiva non basta". Insorge il Pdl, che chiede un'ispezione.
Il ministro per ora dispone ulteriori accertamenti in procura. Intanto
il deputato-avvocato ascoltato come persona iformata dei fatti
La giornata si chiude con un intervento del ministro della Giustizia,
Nitto Palma, contro i magistrati napoletani. E con la notizia che
l'avvocato del premier, Niccolò Ghedini, è stato sentito a Roma dai pm
Curcio, Piscitelli e Woodcock. Ha avuto un'escalation lo scontro tra il
fronte berlusconiano e le toghe che indagano sulla presunta estorsione
ai danni del premier da parte di Tarantini e Lavitola.
Le date. Il primo durissimo contrasto in mattinata, quando dalla procura di Napoli filtra :
dal 15 al 18 settembre. E' il capo della procura, Giandomenico Lepore, a
dare la linea: "La memoria difensiva non basta - dice - nessun
cittadino si può sottrarre a suo piacimento ai magistrati". Passano
pochi minuti e le agenzie rilanciano l'ipotesi di un accompagnamento
coatto, se il presidente del Consiglio dovesse sottrarsi ancora
all'incontro (dopo il faccia a faccia saltato con la giustificazione
della trasferta a Bruxelles e Strasburgo). Tocca allo stesso Lepore
precisare: "L'ipotesi di costringere il premier a rendere testimonianza
come parte lesa resta remota. E comunque dovremmo passare per la
Camera". Nell'atto di citazione si sottolinea che la sua testimonianza
del premier è "rilevante perché si tratta di un procedimento con persone
detenute e avrà un peso significativo anche sulle decisioni che la
stessa procura prenderà nei prossimi giorni, sia riguardo a Tarantini
sia alla moglie".
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