Piano segreto Monti-Merkel road map parallela per la crisi
Trattativa per un patto su rigore e crescita. Approvazione in
contemporanea dei due Parlamenti del "fiscal compact". L'obiettivo è
orientare i tedeschi verso gli eurobond e lo scorporo dal deficit degli
investimenti
di FRANCESCO BEI
UN'ITALIA più tedesca sul
rigore, una Germania più italiana sulla crescita. È questa doppia
metamorfosi l'obiettivo di una serrata trattativa segreta sull'asse Roma
e Berlino. Un asse che potrebbe portare, nel giro poche settimane, alla
più spettacolare operazione di marketing politico europeo dai tempi dei
Trattati di Roma: la sincronizzazione dei processi di ratifica del
Fiscal Compact e del Fondo Salva Stati (Esm) nel parlamenti di Roma e
Berlino. Lo stesso giorno. Con la stessa maggioranza larga di unità
nazionale. Con Mario Monti e Angela Merkel riuniti insieme ad assistere
all'evento, incorniciato da una "dichiarazione solenne" sul comune
destino europeo. Per mostrare ai mercati l'immagine di un'Italia
definitivamente avviata alla disciplina di bilancio, con biglietto di
sola andata. Per insinuarsi nella crisi dei rapporti tra Francia e
Germania, favorita dall'ascesa di Hollande all'Eliseo, e sostituire
Parigi nel rapporto privilegiato con Berlino. Ma anche per lasciarsi
finalmente alle spalle "il rigore cieco" e puntare davvero a un nuovo
patto per la crescita, un "Growth Compact" dopo il famigerato "Fiscal
Compact".
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