Rosy Mauro e Belsito espulsi. Si salva Renzo Bossi
Il vicepresidente del Senato: "Rancore ha vinto su verità. Dimissioni in Senato? Un passo alla volta". Il consiglio Federale in via Bellerio convoca il congresso per fine giugno. L'inchiesta: i pm chiedono atti relativi a conti bancari, patrimonio immobiliare e mobiliare del movimento politico e i bilanci. Il Senatur: "Se famiglia ha preso soldi, rimborserò"
MILANO - Il consiglio federale della Lega ha deciso l'espulsione di Rosy Mauro e dell'ex tesoriere Francesco Belsito dal partito, fissando al 30 giugno e primo luglio il congresso federale per l'elezione del nuovo segretario, dopo il passo indietro di Bossi. Nessun provvedimento, invece, per Renzo Bossi: le sue dimissioni da consigliere regionale della Lombardia sono state ritenute sufficienti per evitare la radiazione. A quanto si apprende, del figlio di Bossi non si è proprio discusso. Al consiglio in via Bellerio ha partecipato a sorpresa anche la Mauro, che è arrivata scortata dal presunto fidanzato (anche se lei ha sempre smentito) l'agente Pier Mosca, () per sostenere una lunga autodifesa. Secondo i presenti, l'organo decisionale del movimento ha ascoltato un accalorato suo intervento, nel quale ha ripetuto la sua estraneità a quanto emerso dall'inchiesta. Ma alla fine è stata votata l'espulsione, anche per la determinazione di Roberto Maroni. Che ha minacciato di lasciare il triumvirato in caso di assenza di provvedimenti. Contro la decisione del consiglio si è espresso solo Marco Reguzzoni. ''Se si accerterà davvero che qualcuno della mia famiglia ha preso dei soldi appartenenti alla Lega io farò un assegno per rimborsare l'intero importo'', ha detto Umberto Bossi ai leghisti.
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