I dati di uno studio australiano coordinato dall'Università di Melbourne. Il tracciamento migliore in Corea del Sud, Italia maglia nera
Nei Paesi più ricchi i casi reali di Covid-19 potrebbero essere in media sei volte più numerosi di quelli ufficiali: lo stima un'analisi retrospettiva basata sul numero di decessi avvenuti entro agosto in Australia, Canada, Stati Uniti, Corea del Sud e undici Paesi europei. Tra questi anche l'Italia, dove i contagi potrebbero essere addirittura 17 volte superiori a quelli riconosciuti. Lo studio, che fotografa l'impasse dei sistemi di tracciamento e diagnosi, è pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science da un gruppo di ricerca australiano coordinato dall'Università di Melbourne.
"Le differenze che si riscontrano nei sistemi di tracciamento e test dei vari Paesi, così come i cambiamenti che sono avvenuti all'interno degli stessi Paesi nel tempo, rendono difficile stimare il tasso reale di infezione sulla base dei casi confermati dai tamponi", scrivono i ricercatori.
Per superare questo problema hanno dunque pensato di fare un'analisi retrospettiva, partendo dal numero di decessi quotidiani e proiettandolo indietro nel tempo fino a risalire al momento del contagio. "In poche parole - spiega il ricercatore Steven Phipps - abbiamo analizzato quante persone sono decedute per Covid in un Paese e poi siamo andati a ritroso in modo da vedere quante persone avrebbero dovuto essere contagiate per arrivare a quel numero di morti". In media, i contagi reali sono risultati sei volte superiori a quelli ufficiali, con notevoli differenze tra Paese e Paese: in Corea del Sud, per esempio, i casi reali sarebbero 2,6 volte superiori a quelli ufficiali, mentre in Italia sarebbero 17,5 volte più numerosi.
Continua qui
Nessun commento:
Posta un commento