Nuovi sviluppi in merito al femminicidio avvenuto la notte scorsa a Pordenone: l’avvocatessa rinuncia alla difesa dell’assassino di Aurelia Laurenti. “Non sono serena, non posso accettare l’incarico”.
Giungono nuovi sviluppi in merito al caso di femminicidio avvenuto a Pordenone. Come si apprende, l’avvocatessa Rossana Rovere, già presidente dell’Ordine degli avvocati della provincia di Pordenone, sarebbe stata indicata dal presunto omicida, Giuseppe Forciniti, come legale di fiducia. L’avvocatessa, tuttavia, avrebbe deciso di rinunciare all’incarico di difensore: “Non sono serena, non posso accettare l’incarico. L’indagato mi conosceva e ha indicato me quando gli è stato chiesto chi dovesse patrocinare la sua difesa, ma non posso accettare l’incarico”, ha infatti dichiarato Rovere.
La legale, si sottolinea, è da sempre impegnata e attivissima nella difesa dei diritti delle donne. Una direzione, la sua, completamente opposta al caso di femminicidio di Pordenone, per il quale era stata chiamata a difendere il carnefice. “In questi minuti si sta procedendo a indicare l’avvocato d’ufficio: io non posso assumere le difese di quest’uomo, dopo una vita e una carriera spese a promuovere la tutela dei diritti delle donne”, ha non a caso ribadito l’avvocatessa.
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