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martedì 17 luglio 2012

Siria, si combatte a Damasco Croce Rossa: "È guerra civile"

Solo nella giornata di ieri sono state più di cento le vittime dei bombardamenti e dei combattimenti tra le forze di Assad e i ribelli a Damasco. Annan a Mosca da Putin. E il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov: "Far dimettere il presidente siriano è un'ipotesi irrealistica". Ue prepara nuove sanzioni.

 

DAMASCO - "Un conflitto armato non internazionale", questa la definizione usata dal Cicr, il Comitato della Croce Rossa, per indicare quanto sta accadendo in Siria. Una situazione talmente diffusa e degenerata da poter essere ormai considerata come una vera e propria guerra civile. Soltanto nella giornata di ieri, infatti, si sono verificati combattimenti "senza precedenti" a Damasco tra soldati fedeli al regime di Bashar al Assad e ribelli di opposizione, che hanno causato la morte di almeno 105 persone: tra le vittime, 48 civili, 16 ribelli e 41 soldati. Oggi il bilancio delle ultime violenze è di 50 morti ed i combattimenti sono giunti nel cuore della capitale. Testimoni hanno riferito di scontri a Damasco tra forze governative e ribelli nei quartieri di Kafar Soussa, Tadamon, Nahr Eisha, Sidi Miqdad e Midan, dove gli abitanti hanno chiesto l'intervento degli osservatori internazionali. Sul fronte diplomatico, intanto, la Ue prepara nuove sanzioni contro la Siria. 


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