False licenze, truffati 552 Comuni
Gdf chiude 200 tra bar e ristoranti
PADOVA - Avevano aperto bottega in un batter d'occhio, ma altrettanto
velocemente hanno dovuto chiudere le serrande centinaia di bar e
ristoranti, gestiti per lo più da immigrati, che avrebbero truffato 552
Comuni italiani con falsi certificati per il commercio. Solo in Veneto
sono 216 le amministrazioni municipali cadute nella rete. La Guardia di
Finanza di Padova, che ha scoperto il maxi-raggiro, ha già chiuso circa
200 tra bar, ristoranti, pizzerie e negozi di parrucchiera "tarocchi",
denunciando 1.600 persone. L'operazione coinvolge 18 regioni italiane.
Oltre a quelli già chiusi, altri 2.000 esercizi commerciali sono sotto
la lente d'ingrandimento dei finanzieri. A canalizzare il flusso di
aspiranti baristi e ristoratori verso le centrali dei falsi Rec (atti
del Registro Esercenti il Commercio) erano 5 studi di commercialisti,
tutti in Veneto, e numerosi "caporali", soprattutto asiatici, incaricati
di raccogliere le adesioni all'illecito commercio di attestati e
cercare nuovi clienti. I reati vanno dal favoreggiamento
all'immigrazione clandestina (il Rec serve per lavorare, e consente di
avere il permesso di soggiorno), dalla frode fiscale al falso in atto
pubblico. Per conseguire il Rec, necessario per somministrare pasti e
bevande, bisogna frequentare un corso professionale di 120 ore. Per
"accorciare" i tempi bastava affidarsi all'organizzazione, sborsando
somme fino a 1.800 euro.
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